La Fia contro Briatore: «La radiazione resta»

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DoCtOr 46
view post Posted on 6/1/2010, 17:53




Todt e soci ricorreranno in appello contro sentenza Parigi

PARIGI, 5 gennaio - Le ostilità tra la Fia e Flavio Briatore non sono terminate. La Federazione Internazionale dell’Automobile, oggi guidata dall’ex ferrarista Jean Todt, ha infatti diramato in serata un comunicato nel quale annuncia l’intenzione di ricorrere in appello contro la cancellazione, da parte del Tribunal de Grande Instance di Parigi, della radiazione del manager cuneese della Formula 1 e nel quale si dichiara che la condanna resterà in vigore fino a quando tutti i gradi di giudizio non saranno espletati.

Com’è noto, Briatore era stato condannato dalla Fia in quanto ritenuto l’ideatore, insieme con l’ingegnere capo della Renault Pat Symonds, dell’incidente volontario di Nelson Piquet jr in occasione del Gran Premio di Singapore del 2008. Oggi la Corte parigina ha dichiarato non valida quella sentenza, non entrando nel merito della questione, ma negando l’autorità della Fia di giudicare i due membri del team francese. Una decisione che ha scatenato le ire di Todt e soci, secondo i quali costituirebbe un precedente pericoloso, in quanto toglierebbe alla Fia la competenza di comminare sanzioni a quanti in pista mettono in pericolo la vita altrui o ricorrono a trucchetti. Insomma, chi si aspettava che la guerra sarebbe finita dopo l’uscita di scena del grande nemico di Briatore, Max Mosley, sostituito alla guida della Fia da Todt, si deve ricredere.

«La Corte ha respinto le richieste di danni avanzate da Briatore e Symonds (in realtà il manager italiano si è visto risarcire con 15 mila dollari, ndr)- si legge nel comunicato Fia - e le loro richieste di annullamento della sentenza della Fia. In particolare, la Corte non ha preso in esame i fatti e non ha dichiarato la falsità della scoperta del complotto di Briatore e Symonds per causare un incidente volontario in occasione del Gran Premio di Singapore 2008».

«Certo - prosegue la nota - la Corte ha negato l’autorità della Fia di imporre un bando nei confronti di Briatore e Symonds per ragioni procedurali e perché non sono in possesso della licenza Fia e dunque, secondo la Corte, non sono soggetti alle regole della Fia. La facoltà della Fia di escludere coloro che intenzionalmente mettono a rischio la vita degli altri non è mai stata messa in dubbio in precedenza e la Fia sta seriamente considerando l’ipotesi di presentare appello su questo punto».

«La decisione della Corte - conclude il comunicato - non sarà esecutiva fino a quando la Fia non avrà esaurito tutte le sue opzioni di appello. Fino a quel momento, la decisione del Consiglio Mondiale (cioè la radiazione di Briatore, ndr) rimane in vigore. In aggiunta, la Fia intende prendere in considerazione appropriate misure affinché nessuna persona che sia o sia stata coinvolta in tali pericolose azioni o in atti di truffa intenzionale sia autorizzata in futuro a prendere parte alle attività della Formula 1».
 
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