Diego The Champion |
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| Yanina Wickmayer, recente semifinalista agli Us Open, e Xavier Malisse dovranno presentarsi davanti ad una commissione anti-doping belga per spiegare il mancato rispetto delle nuove norme stabilite da Wta e Atp in accordo con la Wada, l’agenzia mondiale antidoping.
In base alle regole introdotte in questa stagione i giocatori devono comunicare alle proprie agenzie nazionali anti-doping dove saranno ad un’ora prestabilita ogni giorno tra le 6 del mattino e le 11 di sera: in caso di cambiamento, gli stessi giocatori devono immediatamente darne notizia all’agenzia. Dopo tre "mancanze" al controllo anti-doping (basta non farsi trovare, in sostanza) i giocatori rischiano una sospensione di 18 mesi.
“Yanine si presenterà all’agenzia: però si è trattato di un semplice fraintendimento – ha spiegato il portavoce della tennista, Rudi Kuyl – Yanine non ha saltato alcun controllo antidoping: si potrebbe trattare del mancato adempimento di altri requisiti della Wada”.
La Wickmayer verrà ascoltata il 22 ottobre mentre Malisse – che avrebbe infranto per due volte le normative sulla reperibilità e avrebbe saltato un controllo anti-doping – dovrà spiegare la sua posizione l’8 di questo mese.
Ricordiamo che l’introduzione delle nuove, rigide normative è stata criticata da alcuni giocatori, compresi Andy Murray, Gilles Simone e Rafael Nadal. “I nuovi test sono delle vere e proprie persecuzioni: ci fanno sentire come dei criminali. Nemmeno mia madre sa dove mi trovo ogni giorno: è veramente difficile sapere dove puoi essere domani, specie in uno sport come il tennis dove sei continuamente in viaggio – aveva detto Nadal – Noi vogliamo partecipare ai Giochi Olimpici e quindi siamo pronti ad accettare le norme antidoping necessarie ma non è giusto pagare un prezzo così alto per uno sporto olimpico”.
“Io sono il primo a volere competizioni corrette e pulite ma ci possono essere forme diverse per la lotta al doping”, aveva quindi concluso Rafa.
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